30/04/08

la tua fantasdena

scusate. nei miei 40 metriquadri
rido così forte che non mi sento neanche solo
tizzi fa sempre il suo effetto

i am ready i am ready for the floor

ok c'è il uichend lungo

.
redi, sono redi.
si tratta solo di dove andare a florare!

28/04/08

sarò il sindaco di tutti.


di milano si è sempre detto che gli automobilisti amano stare sulla destra, pronti a sorpassare il vecchino in panda verde con striscia doppia continua.
ma roma, roma di garbatelle, roma di valerio, roma di san lorenzo, fa un bel frontale con questo simpatico Alemanno, presunto possessore di diverse porches, mercedess, e chi più ne ha più ne metta, e futuro sindaco della nostra sconosciuta capitale.
e ora come fo a fuggire da milano? dove vo? come fo?

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-sei/sconfitta-rutelli/sconfitta-rutelli.html

26/04/08

very very (extra)-ordinary



ricapitolando:
1) francesca consiglia di aggiornare il blog perchè non perda anche quei pochi coltivatori disinteressati
2) quando viene la fine di aprile la voglia di badare al pc tange lo zero
3) quando arriva il 25 aprile e sei a milano senza un soldo, e tu vorresti, si vorresti vedere oltre il duomo, il pc è proprio l'ultima cosa a cui pensi
4) dopo un'intensa settimana di fuori salone, bicchieri, gadget, polaroid pictures e olandesi in furgoncino wolskswagen (che non si scrive affatto così) , il parco della martesana, prosperosa pacha mama per tutto il sudamerica meneghino, rappresenta la più valida alternativa al "già visto". prati ancora verdi, vecchini ancora per mano, famiglie in bicicletta, con figlia minore grassa con maglietta sudata verde pistacchio e zainetto delle winks.
5) possedere un fratello del tutto minorenne e del tutto rubacuori provoca invidia, rabbia e persino del vago rosicare
6) l'attesa spasmodica di un florido maggio rovina queste ultime giornate di aprile. ed è per questo, che, oggi, sabato pomeriggio, ormai permeato dalla cultura peruviana e da uno spirito trentenne bar sport, sfoggerò hotpants, maglietta bianca e laverò la mia macchina al distributore di via leoncavallo, pompando il volume canzoni di classe e un pò seducenti, proprio come questa.

Nat King Cole - L.O.V.E.





[sci is so secsi]

15/04/08

morituri te salutant

difficile incollare preoccupazioni, critiche e disgusti in poche righe.
non si può negare la tensione, la speranza, e poi l'amara conclusione.
ma più di tutto, ciò che rimane è la preoccupazione.
perchè il paese non subirà una svolta. non si rialzerà dalla miseria d'intelligenza nella quale nuotiamo.
la lega nord (la lega nord) in lombardia sfonda il tetto del 25 %
le due sinistre si sfasciano una nell'altra. due leaders distrutti dall'incapacità di convincere:
uno sormontato dalle teste del passato
con la vaga e speranzosa ingenuità del neofita, l'altro perso in un'espressione nostalgica, in uno sfondo sfuocato, fedele ad un microfono senza più ascoltatori.
torna silvio, silvio di mangano, silvio di cui tutti conoscono la pasta, e delal quale ancora, troppo pochi,
troppo pochi provano vergogna.
italia figlia del denaro, figlia del potere, orfana di dignità e di madre.
italia figlia di puttana, madre dell'umiliazione.
buongiorno europa, noi siamo ancora questi.

canta francesco di una delusione di tempi andati. e ancora, a noi, a questi pochi di noi, resta soltanto credere in ombre d'ideali. commuovere gli occhi in questa spoglia forza d'animo. sentire che il pugno non ha più forza di alzarsi, ma trema.
poi cantare, cantare ancora.
gli occhi si chiudono su queste elezioni.

[francesco guccini - cyrano]


14/04/08

on the grass under the moon

io giassò che sono le tre e che dovrei
si io dovrei
dovrei aver già studiato molto
ma sto ancora temporeggiando
in attesa che questa pioggia torrenziale passi
in attesa di una voglia che non viene

il punto è che. dopo una bella cena ieri sera.
dopo delle brutte elezioni che non lasceranno vittoria
dopo delle vane speranze che valzer veltroni ci faccia ballare
ci vuole un OKi. 80 mg granulato per soluzione orale.
come un caffè. ma per cardiopatici.

metto una canzone. la butto lì.
(e scrivere qualcosa sulle elezioni ora sarebbe davvero molto, molto difficile)
sebastian tellier, che è francese e ne parlerò ancora, è come queste elezioni:
sorprendentemente prevedibile, eppur interessante.

[sebastian tellier - la ritournelle]

10/04/08

one two three four


sorvolando sui disegni/collane/tattooooes che usa come cingi-clavicole ( e dicono anche come cingi- ovaie) FEIST l'è bbrava. very bbbrava.
io è già un pò che l'ascolto...ma cor fatto che da ppoco ha vinto la più valida alternativa canadese ai gremmi auords, ovvero gli Juno Awards, allora ho ricercato qual era la mia favorita.
e l'ho ripostata. dalla biblioteca universitaria nella quale forse, ora, dovrei concrentrarmi sul mio ambizioso programma esami per la sessione estiva.
nel frattempo
sperando che il tempo lasci tregua al povero walterone nazionale, noi andremo a vaedaerlo.
proprio stasera alle ore venti. accorete numerosi.

[Feist - One evening VV Mix]

06/04/08

[nihil]


Le serrande scorrono sbadate e rumorose verso il fondo della finestra, come a chiudere quest’intangibile domenica.

con innato masochismo, gli occhi sfuggono, mangiano i rami nel fronte della finestra, divorano i palazzi della strada, penetrano quell’unico angolo che l’ingorgata città lascia al cielo.

E io, terrorizzato lo vedo. In questa mezzanotte il cielo è metallo.

Gli occhi ballano nervosi, cercando in ogni direzione un elemento, un motivo, una nuvola, un camino, una scia d’aereoplano, e ad ogni fuga dal vuoto incontrano vuoto ancora, incontrano una lastra di piombo sui loro passi frenetici. Solo non sanno più dove perdersi.

Io davvero vorrei. Vorrei saperli chiudere.

Ma restano, violentati, spalancati nella visione attonita di un cielo senza colore. Di una lastra senza forma.

I muscoli si scaldano, cercano la contrazione, come per porre fine alla contemplazione di questa in-comunicazione, come a proteggere l’animo da questa malattia. e in questa dipserata ed estenuante contrazione, rimangono immobili. È una paralisi spastica.

Tremo. temo che questo vuoto porti voragine dentro di me, si sazi del mio smarrimento.

Ma questo, questo cielo non ha più fame. è statico. Senza alcuna intenzione di contagiarmi.

Resta lì, sospeso in basso, come cornice vuota, senza voler esprimere nulla più del suo nulla.

Il dolore vomita la paura. E così spoglio della sua più ricca nutrizione, rimane magro. un dolore magro.

Scopre il volto più puro. Il dolore non è sofferenza, ma la sua completa assenza.

non ha sapore. Non parla. Non suona. Non odora.

Non è passibile di descrizione.

Annulla il suo spettatore.

Così gli occhi, senza paura, senza sofferenza, neanche più vogliono chiudersi. Opachi come gocce di granito.

Spalancati, ciechi.

02/04/08

spero che sia uno scherzo.

un brutto scherzo.


esprimete dissensi. almeno ora.
oppure fate chiudere quell'obrobrio.

bleargh.

it ain't easy!

anche lo sporco più ostinato.


per chi non lo sapesse devo ancora lavarmi i piatti da solo.
non ci pensa più mamma.

per chi non lo sapesse io non sono molto bravo con i lavori di casa
non ci pensa più nessuno.

per chi non lo sapesse il mio compleanno si avvicina
e anche se sono 22. io non disdegno una lavastoviglie.

proprio come questa [qui]
rubattino non è lontano.
qualcuno pensi a brunino.

take it slow


john legend viene dal soul.
viene anche dall'ohio. springfield.

john legend frequenta anche locali nei quali si cambia nome. e ci suona la notte tardi
e dicono, che quando si esibisce, poi la gente non guarda più le donnine.

john legend frequenta persone che gli cambiano nome, come ad esempio kanye west.

ma più di tutto, john legend canta proprio proprio. e riesce ad indossare dei pantaloni rosa senza essere ridicolo. quindi ha classe.




io, per chi non lo immaginasse, continuo ad avere i pantaloni della tuta. che nascondono il mio nuovo sorprendente acquisto --> [clicca qui]



John Legend - Slow Dance