il gregge degli agnellini si raduna nel venerdì di maggio al palasharp , e bela, bela a squarcia gola del nuovo album, contro i vecchi milanesi, per i non più giovani afterhours.
manuel non è stanco, quasi anacronistico. raschia, sputa, e perde nel suo cantare quella convinzione di chi ha già cantato troppe volte.
le nuove canzoni puzzano di universal, il merchandising delle magliette post concerto puzza di universale, i germi di un tempo sono stati curati da un antibiotico ad ampio spettro.
sono facili, sono belle, sono splendide canzoni da rima accurata e tagliente, entrano, ti affezionano, eppure parlano di un disagio che non si tocca più. questi coltelli non sono sporchi, ordinati, incorniciati, freschi freschi di lavastoviglie.
la bruttezza della vera poesia, la magrezza del pensiero incondizionato riecheggia solo nelle perle del passato, che tirano fuori tutto il mio sudore, e la sua convinzione.
forse è arrivato il punto dell'essere senza voce.
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