28/02/08

tu respiri dalla stessa pancia mia.


la scattò il mio papà. alcune decine di anni. fa. meravigliosa. un fine settimana di ritorno alle origini.
l'odore di sugo denso dalle finestre aperte sulle tovaglie a quadretti, il sapore del legno antico del
le posate, l'aria ispida del vespro e i profumi dello zolfo. è una poesia di sensi.
andarci, ancora, per sfogliare tra le mie dita fragili l'humus dal quale ventunanni fa sono fiorito.

e trovare in questi occhi senza sopracciglia, il mio migliore sguardo, la mia saggezza in fìeri.
questa è montepulciano, un cappotto lungo, un cielo arancione, una valigia per partire.

per ogni viaggio, un'intima colonna sonora..
Quel posto che non c'è.

26/02/08

Amen.

amen. è proprio il caso di dirlo.
uno sperava di finire in bellezza. e invece AMEN
l'ultimo crocettone della sessione non paga il conto agli sforzi di questo mese.
allora uno direbbe
potevo andare al teatro poliziano di Montepulciano domenica sera.
lo direbbe. e l'avrebbe pure fatto. per questo mandai in rappresentanza Biagianti Senior, che tra un applauso e l'altro, ha ringraziato personalmente il Bianconi Junior (per chi non lo sapesse Biagianti e Bianconi senior nel lontano '67 erano le stelle del derby Montepulciano - Acquaviva di Montepulciano). dicevo, ha ringraziato il Bianconi per la reminiscenza decadentisca. e ha scattato loro la sovrastante picture.

al figlio, cioè io, amen non dispiace.
in particolare PANICO.

e ora godiamoci questa magra e brevissima consolazione di vacanza.
a tempo di beat.

20/02/08

a bad taste in my mourning mouth

a me, nessuno MI dice di svegliarmi.
nessuno MI dice di manco fare colazione, con biscotti mulino bianco che erano lì in dispensa.
nessuno a me, MI dice di sbuzzicarmi gli occhi ancora mezzo addormentato nel letto, instead of studying, di fronte al mio portatile.
però c'è qualche brutto bruco nelle cervella che partorisce una malata curiosità di stare al passo con quel che si ascolta, quel che si dice, quel che si guarda.
allora comincio, e "surfo" la rete.
all'inizio è un bel gioco. toh, carino questo intervento, simpatica sta vignetta, fesciòn sta maglietta, idiota sto video. mangia quel blog, beviti quel gossip, bla bla bla.
leggere i posts è come aprire un dizionario di cinese, perchè è un pout-purry di parole complicate, di modi di dire che ignoro. non male, si impara...
poi, piano piano, comincia, gravita, ascende una costellazione di nomi impronunciabili, di dj ignoti, di copertine di albums, di quelli che se non li conosci sei veramente solo mtv generation, di siti e personaggi evidentemente cult del giorno d'oggi.
il top è raggiunto, quando un sito che sembra quasi il must della e-music, tale RA, fiaccamente proclama i migliori 30 brani del 2007, e io, IO non ne conosco manco uno.
lentamente, mi abisso. sono fucking italian pop. a sto punto ne vò fiero.
NON sono electro-indie - nu beat - [ ... ] - post punk-; ma faccio er simpatizzante.. più o meno come quei borghesotti che guardavano dalle alte finestre il movimento '77 massacrarsi sul marciapiede, e tra un bicchiede di scotch e la gazzetta dello sport, ammettevano che FORSE dio è morto, che MARX e MAO hanno avuto delle idee PIACEVOLI MA NON REALIZZABILI.. e così via dicendo.
questo non mi fa onore, e forse il paragone è un pò magro, ma il senso... il senso che è sarebbe più comodo ascoltare vasco, ligabue, piuttosto che questi vari calvin harris o pantha du prince che neanche emule fra un pò conosce. myspace, si, myspace, quello non sbaglia mai..
detto questo, per rimanere in stile con la mia proverbiale contraddizione, digerisco i miei figli come saturno, e posto NON una canzone di Laura Pausenko, ma, l'ennesimo e prevedibilissimo singolo. questo è perchè ivi siamo sempre troppo poco convinti che ciò che pensiamo abbia consistenza solida e duratura. e sia ancora così.
bah, that's it.
The Bird and the Bee - Fuckin Boyfriend
ma per mantenere il beneplacito dei più spoppettari..
Jovanotti - innamorato

13/02/08

Take a long deep breath


e ora. finalmente . P A U S A .
gli evidenziatori esausti. risme di cellulosa intagliate da grafie nevrotiche, compulsive.

tutto un ricordo remotissimo.
perchè, ora, finalmente
è pausa. più di 9 minuti.
almeno una settimana.
posso guardare lo specchio, il cielo, o semplicemente qualcosa che non abbia tante piccole parole insignificanti da apprendere. gli occhi si distendono, si svuotano le borse, si calma l'animo, e tutto piacevole soffia fresco come il vento di febbraio.
posso guardare i notorious love ensamble, che NOTORIAMENTE portano bene e procurano lodi immeritate nei percorsi universitari. e proliferano, proliferano coverS come conigli nani.
posso guardarmi in faccia, e notare effettivamente che dovrei rimodernizzare la cura di me stesso, perchè questo look anni 50, col capello fonato da minoxidil e la faccia smunta, ricorda quei tempi che furono, i tempi del papà.
a lui, inestimabile fonte di tranquillità (meglio un asino vivo che un dottore morto), regalo la mia ritrovata spensieratezza, e la super modern-tecno-electro-trance-mini
mal- industrial hit del momento, del nuovo gruppo super-indie-wannabe skinny- post punk, che vengono da un loft di brooklyn, i The Rokes.
ecco qui per voi l'avanguarde.
The Rokes - it's the rain that goes on
(hold oldies my baby!!)

05/02/08

do you think i'm thin enough?


pochi giorni allo scontro finale e il vecchio ed endemico consiglio del "tieni duro, resisti e sarai premiato" è stato riconfezionato e rimandato in un grazioso pacchetto regalo al mittente, con un tenero post scriptum: facchiu.
conseguentemente, perdo la concentrazione, divento dislessico mentre ripeto sbirciando ripetutamente gli appunti, divoro i tappi degli stabilo boss e dimentico surfo nella mia spaziosissima stanzetta, con brufolo sul sopracciglio destro e alito di chi non si lava i denti perchè non esce di casa.

e la musica l'ascolti bruno? no, per questa settimana la musica la suono,
perchè i notorious husband love ensamble, mingherlo gruppo oratoriale, sono di nuovo euforicamente in voga.

e poi ascolto timbaland con one republic. perchè ho di nuovo 15 anni e i pantaloni larghi.
così ve la posto e ballate come questo splendido omino che reinserirò. che ha i pantaloni larghi e si vede.