28/02/08

tu respiri dalla stessa pancia mia.


la scattò il mio papà. alcune decine di anni. fa. meravigliosa. un fine settimana di ritorno alle origini.
l'odore di sugo denso dalle finestre aperte sulle tovaglie a quadretti, il sapore del legno antico del
le posate, l'aria ispida del vespro e i profumi dello zolfo. è una poesia di sensi.
andarci, ancora, per sfogliare tra le mie dita fragili l'humus dal quale ventunanni fa sono fiorito.

e trovare in questi occhi senza sopracciglia, il mio migliore sguardo, la mia saggezza in fìeri.
questa è montepulciano, un cappotto lungo, un cielo arancione, una valigia per partire.

per ogni viaggio, un'intima colonna sonora..
Quel posto che non c'è.

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